
Sei Strategie per la Stampa a norma GDPR
10 Aprile 2025
Sistema Azienda è ufficialmente un Marchio Registrato ®️ !
19 Maggio 2025In un contesto digitale in continua evoluzione, la sicurezza informatica è diventata una priorità strategica per aziende di ogni dimensione. Nel 2024, secondo il Rapporto CLUSIT, gli attacchi informatici in Italia sono aumentati del 15% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma quanto sia urgente adottare un approccio proattivo alla protezione dei dati e degli asset digitali aziendali. Ciò è confermato anche dal quadro normativo della Direttiva NIS2 (Network and Information Security 2), in vigore dal 2023 e con obblighi applicativi a partire dal 2024, che traccia le linee guida per la gestione della sicurezza informatica per diversi settori tra cui manifatturiero, logistica, servizi IT, sanità, energia e molti altri.
Le aziende soggette alla direttiva devono adottare misure tecniche e organizzative adeguate per prevenire e rispondere agli incidenti informatici, pena sanzioni significative.
In questo scenario, Cyber Threat Intelligence e Vulnerability Assessment diventano non solo strumenti fondamentali per la conformità alla Direttiva NIS2, ma anche e soprattutto indispensabili per prevenire attacchi informatici ormai sempre più sofisticati.
Vulnerability Assessment: identificare i punti deboli.
Un vulnerability assessment è un’analisi periodica condotta per rilevare tutte le possibili vulnerabilità presenti nella rete informatica di un’organizzazione, inclusi i dispositivi remoti.
L’obiettivo primario è individuare i punti deboli per attuare un piano di “remediation” e aumentare il livello di protezione.
Esistono due tipologie principali di vulnerability assessment:
- Interno: eseguito dall’interno della rete per verificare l’applicazione delle patch e l’assenza di vulnerabilità nella LAN.
- Esterno: si concentra sulla ricerca di debolezze nel perimetro aziendale, come server non protetti o configurazioni inadeguate.
Il processo di vulnerability assessment si articola in quattro fasi principali:
- Analisi dell’inventario e delle funzionalità: identificare tutto l’hardware e il software presenti nel perimetro aziendale tramite scansioni di rete, porte, directory service e DNS.
- Analisi degli asset: valutare in dettaglio la configurazione dei singoli asset per comprenderne il livello di hardening in termini di configurazioni, aggiornamenti e servizi esposti.
- Ricerca delle vulnerabilità: individuare le vulnerabilità presenti, sia attraverso assessment controllati(“soft”) che tramite penetration test.
- Remediation: elaborare un report con le vulnerabilità riscontrate e il relativo grado di gravità(spesso confrontato con il National Vulnerability Database) per definire gli interventi necessari(applicazione di patch, configurazione, ecc.) e le tempistiche.
Cyber Threat Intelligence: prevedere per difendersi meglio.
La Cyber Threat Intelligence (CTI) permette alle organizzazioni di acquisire conoscenze preziose sulle minacce incombenti o sulle vulnerabilità dei sistemi, consentendo di prevedere le possibili mosse di agenti ostili come malware e hacker.
La CTI permette di:
- Individuare il profilo dei possibili attaccanti.
- Analizzare quali strumenti, tecniche e procedure gli agenti ostili potrebbero utilizzare.
- Determinare quale potrebbe essere la superficie di attacco.
- Ricercare gli indicatori di minaccia.
Quali sono i principali vantaggi che un’azienda ottiene implementando la Cyber Threat Intelligence?
- Contestualizzazione dei rischi nel concreto: trasformare il concetto di minaccia informatica da astratto a concreto e tangibile. Infatti, la CTI converte l’informazione generica su una minaccia in “intelligence” specifica per l’azienda. Questo permette di comprendere meglio come i rischi si traducono nella realtà operativa dell’organizzazione.
- Fornire preventivamente risposte in materia di sicurezza: acquisendo conoscenze preziose sulle minacce incombenti e sulle vulnerabilità dei sistemi, la CTI è in grado di prevedere le possibili mosse di agenti ostili. Ciò consente alle aziende di preparare e implementare contromisure di sicurezza in modo proattivo.
- Guidare le azioni di contenimento: in caso di incidente di sicurezza, la CTI fornisce le informazioni necessarie per guidare e ottimizzare le azioni di contenimento, minimizzando l’impatto dell’attacco.
- Ottimizzare l’allocazione delle risorse e dei budget in modo più efficiente: la CTI permette di quantificare l’effettivo rischio informatico e quindi di definire gli investimenti in base alla probabilità di accadimento e al livello di impatto potenziale che può avere una violazione. L’obiettivo è quello di scegliere le misure di sicurezza più appropriate al contesto specifico.
CTI e Vulnerability Assessment: una sinergia strategica per la sicurezza informatica.
La Cyber Threat Intelligence (CTI) e il Vulnerability Assessment sono due concetti strettamente correlati nell’ambito della sicurezza informatica, poiché si supportano e si arricchiscono a vicenda per migliorare la postura di sicurezza di un’organizzazione.
Il Vulnerability Assessment identifica le debolezze di un sistema informatico e la CTI fornisce il contesto (“chi potrebbe sfruttarlo e come”) aiutando ad individuare le attività di remediation in base al panorama delle minacce.
Entrambi sono processi continui, interdipendenti ed essenziali per una robusta strategia di cyber sicurezza.
Compila il form per scoprire come proteggere la tua azienda da minacce informatiche e garantirne la conformità alla Direttiva NIS2.
Rimani sempre aggiornato! Seguici su Facebook, Instagram e LinkedIn.